Ciao ragazzi
ci provo ancora a consigliare un bel giretto sperando che sia di stimolo per altri di raccontare i propri e risvegliare il forum.
Ieri ho azzeccato una giornata di sole e verso l'ora di pranzo sono partito con l'accortezza di mettermi una calzamaglia sotto i pantaloni della tuta e portarmi dietro i sotto guanti prevendendo un pò di freddo ma ........ c'era la neve la temperatura superava (forse) lo zero di un grado o due.
Sinteticamente : Milano, Colico, Sondrio a sinistra in direzione di Chiesa di val Malenco. Appena arrivato raccolto voci discordanti sulla possibilità di arrivare fino a Chiareggio. Incredulo ma "indomito e temerario", anche se ...pirla sarebbe l'aggettivo più corretto e calzante , proseguo e incomincio ad inerpicarmi ma inizio a trovare molta neve sui fianchi della montagna, dove la valle si fa più stretta, trasportata da vento e auto sylla careggiata.
Forte delle mie Mutant appena rimontate (che benedico) e del peso della bestia, ci passo sopra anche quando si fa in certi punti appena più compatta perchè mai soleggiata nel bosco più fitto. Continuo cosi sperando di arrivare fino a Chiareggio sperando in una bella cioccolata calda quando mi trovo davanti a tornanti stretti dove tiro giù le gambe per fare eventualmente perno ma continua ad andare tutto bene. A cento metri per volta guadagno strada ma c'è sempre più nevischio a terra e, ad un tornatea destra, la gomma posteriore si fa un bel pò di centimetri, 20? 30? non lo so, quanto basta per pensare che se in salita c'è questo problema in discesa vuol dire andarsene di sicuro con il sedere per terra. Continuo lo stesso a bassissima velocità con qualche scarligamento a sinisra e a destra anche sul dritto quando, sempre più vicino a Chiareggio, sto per arrivare ad un boschetto con la careggiata completamente bianca e ...zzo mi sono fermato.
Ho fatto manovra facendo un piccolo "burn out" (che esagerazione!) sul posteriore per aiutarmi a girare la moto e ho incominciato la discesa un pochettino in tensione ma senza problemi. A parte la descrizione dei problemi, er davanti al Monte Disgrazia cokpletamente innevato e colipito dal sole e già solo questo valeva il giro. Un ameraviglia che nei tornanti al sole ti potei gustare in pieno mentre nei pezzi all'ombra faceva un gran bel freddo. Sosta con saltelli per scaldare i piedi, ripromettendomi che la prossima volta mi porto i soliti scaldini, sigaretta con telefonata all amia compagna per desriverle la magnificenza e poi ritorno a casa dopo un caffè a Val Malenco. Mi sono anche gustato la guida delle Dunlop Mutant che, nonostante i 5000km già percorsi lo scorso inverno, vanno ancora benissimo con una ottima guida veloce nello scendere anche se non troopo accordati nei profili dell'anteriore con il posteriore.
Belle facili e intuitive da guidare, sicure e stabili pur con i limiti strutturali del profilo dell'anteriore che non ti invita a cercare angoli di piega esagerati, o della carcassa morbida (per scaldarsi prima) che ti segnala con flessioni, comunque non preoccupanti, che non devi entrare in curva frenando molto forte suggerendoti delicatamente che il vfr 2016 è un bel peso da sostenere.
D'altra parte sono gomme invernali che ti fanno guidare tranquillo e a me piacciono molto oltretutto ricordandomi le Micheli road 5 con le quali hanno in comune un avantreno veloce ma con la bilancia della propensione alla guida sportiva che si sposta però a favore delle Michelin che però non nascono come gomme da freddo e pioggia.
Con queste gomme, come per le Michelin road 5, il vfr si conferma una moto pesante che predilige la scorrevolezza dando infatti le più grandi soddisfazioni nella guida "allarga e chiudi" dove esprime un' ottima precisione di guida ma è inutile che vi dica ciò che già sapete ma perdonate il mio inguaribile entusiasmo per la moto. Tornando a riflessioni meno evocative (ma almeno Quars so che mi capisce) i chilometri da Milano sono 330 andata e ritorno.
E ora a caccia di un altro bel giro.
Ciao